Se l'impianto da attivare è nuovo, oppure è stato modificato con interventi di ampliamento o manutenzione straordinaria, o è stato trasformato per il passaggio al gas naturale in sostituzione di un altro tipo di gas, la verifica della sua sicurezza viene svolta dall'impresa distributrice, valutando la documentazione che deve essere fornita dal cliente.
In questi casi, quando stipula il contratto di fornitura il cliente riceve dall'impresa di vendita un prospetto informativo che illustra la procedura di attivazione e fornisce tutte le istruzioni necessarie per presentare la documentazione richiesta.
Se la documentazione non è completa, il distributore avvisa il cliente, indicandogli i documenti mancanti che dovrà inviare entro i successivi 30 giorni lavorativi per evitare l'annullamento della procedura.
Se l'accertamento ha esito positivo, il distributore attiva la fornitura nei tempi indicati nel preventivo; l'installatore effettua le prove obbligatorie di sicurezza e funzionalità dell'impianto e se riscontra problemi informa l'impresa distributrice, che sospende la fornitura fino alla regolarizzazione dell'impianto e nuova richiesta di attivazione.
Se invece l'accertamento ha esito negativo, il distributore informa il venditore e il cliente almeno due giorni lavorativi prima della data prevista per l'attivazione; il cliente dovrà presentare una nuova richiesta di attivazione dopo aver eliminato le difformità riscontrate.
Ai fini della sicurezza, è quindi indispensabile affidarsi esclusivamente a un installatore qualificato, in possesso del certificato, o di una visura camerale, che ne attesti i requisiti tecnico-professionali previsti dalla legge. L'installatore ha l'obbligo di certificare la corretta progettazione, esecuzione e verifica dell'impianto, nel rispetto dei criteri essenziali di sicurezza ai fini della pubblica incolumità.