Milano, 03 gennaio 2007
L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha concluso una serie di istruttorie formali sanzionando alcune imprese del settore gas che non hanno ottemperato ad importanti obblighi di sicurezza e di tutela dei consumatori. I provvedimenti sono pubblicati sul sito www.autorita.energia.it
SANZIONI PER MANCATA ISPEZIONE DELLE RETI DI DISTRIBUZIONE
Tra le quattordici società di distribuzione del gas, oggetto delle istruttorie avviate a luglio dello scorso anno per mancata ispezione delle reti durante il triennio 2002-2004, l'Autorità ha accertato l'estraneità ai fatti contestati di nove società ed ha irrogato sanzioni amministrative pecuniarie a cinque società:
A seguito delle verifiche condotte sui dati che gli esercenti sono tenuti a trasmettere all'Autorità entro il 31 marzo di ogni anno, è infatti emerso che dette società - alla data del 31 dicembre 2004 - avevano provveduto ad ispezionare solo parte delle reti in alta e media pressione. Pertanto non hanno conformato la propria condotta alla disciplina definita dall'Autorità in materia di sicurezza del servizio di distribuzione del gas, avendo violato l'obbligo minimo di effettuare ogni tre anni l'ispezione completa della rete; ciò al fine di individuare - e prevenire - eventuali fughe di gas e conseguentemente di provvedere ai necessari interventi per la loro eliminazione.
SANZIONI PER INOSSERVANZA DI DISPOSIZIONI TARIFFARIE
L'Autorità ha pure chiuso le istruttorie avviate, ad ottobre 2005, nei confronti di cinque società di distribuzione del gas naturale, per inosservanza delle disposizioni sui criteri per la determinazione delle tariffe. L'Autorità ha perciò irrogato le seguenti sanzioni:
Tali società di distribuzione del gas hanno infatti richiesto alle società di vendita, oltre alla tariffa approvata dall'Autorità, anche il pagamento di ulteriori corrispettivi per prestazioni che rientrano tra quelle essenziali già remunerate dalla tariffa stessa, pregiudicando così l'interesse dell'utenza al rispetto della tariffa e quello dei concorrenti al rispetto della "par condicio".