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Comunicato stampa

Elettricità: con l'inglobamento dei sovrapprezzi tariffa in calo, maggiore trasparenza e impulso al rinnovo degli impianti

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il provvedimento che ingloba in tariffa i sovrapprezzi. Modificate le aliquote e i metodi di calcolo. Le maggiori riduzioni per: consumi domestici oltre 150 kWh mensili, artigiani, commercianti e piccole e medie imprese. N

Milano, 30 giugno 1997

L'Autorità per l'energia elettrica e il gas, nuovo organismo indipendente competente in materia triffaria, ha provveduto ad inglobare nella tariffa elettrica, come disposto dalla legge 577/96, il sovrapprezzo a copertura dei costi del combustibile e gli altri sovrapprezzi stabiliti nel tempo, e che hanno reso la tariffa poco trasparente.

Il provvedimento è il primo passo della riforma tariffaria, che verrà completata entro l'anno con un atto successivo.

Questo primo provvedimento, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 30 giugno, entra in vigore il primo luglio e sarà recepito nelle prossime bollette. Ne risulta che:

  • La nuova tariffa, così semplificata, risulta più semplice.
  • Il costo per gli utenti diminuisce di poco più di una lira al kWh.
  • Cambia il sistema dei contributi corrisposti alle imprese produttrici di energia elettrica, in modo da stimolare la massima efficienza e volgere a vantaggio dei consumatori le scelte che le imprese compieranno per propria convenienza.
  • Razionalizza la gestione della Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico.

Semplificazione

Le voci di tariffa si riducono da sette (quota fissa e quota variabile, più sovrapprezzo termico ordinario, aliquota di copertura dell'imposta di fabbricazione sugli oli combustibili, aliquota aggiuntiva onere termico, incentivazione fonti rinnovabili e assimilate, oneri nucleari) a tre: una quota fissa e due parti variabili.

La quota fissa serve alla copertura del costo degli impianti, e per ora resta invariata. Delle due voci variabili, una riflette il prezzo internazionale dei combustibili, e verrà aggiornata per registrarne le variazioni. L'altra, che copre tutti gli altri costi, contiene il contributo per finanziare l'energia prodotta da fonti rinnovabili, oltre a voci in esaurimento, destinate a coprire impegni

di spesa assunti in passato, come gli oneri per l'uscita dal nucleare.

Diminuzione

La tariffa diminuisce mediamente di 1,09 lire al kWh. In particolare si registra una diminuzione: di 0,6 lire/kWh per l'utenza domestica fino a 3kW di potenza ed entro i 150 kWh di consumo mensile, che costituisce la fascia di utenza a più basso reddito; di 1,7 lire/kWh per le forniture superiori ai 3kW di potenza ed oltre i 150 kWh di consumo mensile, che costituisce la fascia più

penalizzata dalla precedente struttura tariffaria e che di fatto sopporta l'onere delle agevolazioni delle altre fasce di utenza; di 1,3 lire/kWh per l'utenza agricola; di 1,3 lire/kWh per le forniture al settore del commercio e dell'artigianato; di 1 lire/kWh in media tensione per la piccola e media utenza industriale; di 0,9 lire/kWh in alta tensione per la grande industria. Non risultano

modificate le aliquote per i settori dell'alluminio, per le Ferrovie e per la Società Terni, che godono già di rilevanti esenzioni.

Efficienza

Il contributo per l'onere termico viene sostituito da un contributo a copertura dei costi variabili di energia, determinato in lire per kWh prodotto e non più in lire per unità di combustibile impiegato. Il nuovo metodo di calcolo stimola l'impiego di impianti a più alto rendimento e rende convenienti le modifiche agli impianti per migliorarne l'efficienza e l'introduzione di tecnologie più

avanzate.

Il contributo è fissato all'inizio di ogni bimestre in relazione ai prezzi internazionali, senza conguaglio a posteriori. Viene quindi attribuita alle imprese produttrici la responsabilità di ottimizzare le politiche di acquisto dei combustibili.

L'ammontare del contributo è identico per ogni kWh di produzione termoelettrica da combustibili fossili e fa riferimento al rendimento medio della produzione termoelettrica nazionale nell'anno 1996 e al prezzo internazionale di un paniere di combustibili (carbone, olio combustibile e gas) rilevato e periodicamente aggiornato dall'Autorità.

All'importazione di energia elettrica effettuata dall'Enel viene riconosciuto un contributo pari al costo evitato, definito come il costo variabile medio della produzione termoelettrica nazionale. Ciò rappresenta una riduzione rispetto al contributo che veniva finora riconosciuto, e che copriva integralmente il costo delle importazioni. La modificazione rende più conveniente l'attivazione di

produzione nazionale.

I rimborsi specifici per il costo del combustibile fossile e dell'energia importata, con la conseguente necessità di conguagli tra imprese elettriche, costituiscono una complessità peculiare del sistema tariffario italiano, che è stata spesso criticata. L'autorità non ha ritenuto oppportuno eliminare del tutto il sistema dei rimborsi, ma li ha semplificati e razionalizzati.

Un inconveniente dei rimborsi consisteva nel fatto che un aumento di produzione termoelettrica generava per l'impresa ricavi maggiori di un aumento di produzione da altre fonti. Il provvedimento odierno corregge in buona misura tale distorsione, attribuendo un eguale contributo alla produzione di qualsiasi fonte per quanto riguarda le variazioni rispetto alla media del triennio precedente. Ne

risulta una maggiore convenienza a introdurre incrementi di produzione da fonti rinnovabili, anche al di fuori delle specifiche agevolazioni in essere.

Cassa Conguaglio

Il provvedimento avvia un più rapido ripianamento dei disavanzi nella gestione della Cassa conguaglio settore elettrico accumulati in passato a causa del ritardato e insufficiente aggiornamento del conto onere termico. Allo scopo viene aumentata la componente tariffaria destinata al reintegro relativamente agli anni 1994, 1995, 1996 e primo semestre 1997, il cui disavanzo al 30 giugno 1997

ammonta a circa 5000 miliardi di lire. L'aumento corrisponde a circa 1,50 lire/kWh nel secondo semestre 1997, con l'obiettivo di completare il ripianamento entro il 2000.

Il nuovo sistema di contribuzione è disegnato in modo da evitare che insorgano nuovamente squilibri nella gestione della Cassa.

Viene inglobata in tariffa anche la voce destinata all'incentivazione della nuova energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili e assimilate (CIP6/92), che è in crescita ed è destinata ad aumentare ancora nei prossimi anni, man mano che entreranno in produzione i nuovi impianti fino a raggiungere gli 8000 MW già programmati. Anche questi incentivi, erogati finora senza un corrispondente

tempestivo aumento del relativo sovrapprezzo, hanno prodotto uno squilibrio nel relativo conto che è stimato in oltre 900 miliardi. Il nuovo sistema ne consente il graduale assorbimento con un corrispettivo aumento della voce variabile di tariffa di 3,50 lire/kWh.

Risulta invece in diminuzione, per circa 7,80 lire/kWh, la voce di tariffa relativa agli oneri per la sospensione ed interruzione dei lavori per la realizzazione di centrali nucleari. L'Autorità, che ha avviato il riesame di tutta la complessa materia, ha infatti stabilito una riduzione prudenziale e temporanea della relativa componente tariffaria, riservandosi ogni decisione alla conclusione

degli accertamenti in corso.

Metodo

Alla definizione del provvedimento si è giunti attraverso una innovativa procedura trasparente che ha coinvolto le associazioni dei consumatori e degli utenti, le associazioni ambientaliste, i sindacati, le associazioni delle imprese ed i fornitori di energia elettrica. Gli interessati hanno avuto modo di esprimere pareri ed opinioni sulla bozza del documento che l'Autorità aveva diffuso in

precedenza e reso pubblico anche attraverso i media.

In occasione della pubblicazione del provvedimento il prof. Pippo Ranci, presidente dell'Autorità, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

"Le audizioni hanno fornito un concreto contributo di idee e pareri. Sono state anche manifestate alcune preoccupazioni, in particolare da parte delle associazioni degli utenti che temevano un aumento generalizzato delle tariffe. Questo non è avvenuto ed il provvedimento appare ben equilibrato. Le associazioni ambientaliste - ha proseguito Ranci - hanno da parte loro manifestato forti

preoccupazioni per la possibilità che il nuovo sistema di rimborso dei costi dell'energia basato su di un paniere di prezzi che comprende il carbone, meno costoso, possa incentivare un maggior utilizzo di quest'ultimo a scapito del gas, giudicato meno inquinante. Abbiamo ben valutato il problema e riteniamo che l'effetto complessivo del provvedimento sia favorevole al miglioramento ambientale per

la forte incentivazione che ne deriva alla riduzione dei consumi specifici e allo sfruttamento di fonti diverse dai combustibili fossili. D'altra parte esistono altri strumenti normativi per ridurre le emissioni e non sarebbe ragionevole trascurare il confronto economico per incentivare comunque l'impiego del gas sugli impianti esistenti, mentre è indubbia la convenienza del ciclo combinato a gas

per gli impianti nuovi."

"Il provvedimento comporta minori entrate per Enel e altri produttori per alcune centinaia di miliardi, ma, secondo l'Autorità, - ha aggiunto Ranci - favorendo processi di razionalizzazione e introducendo incentivi all'efficienza, in una prospettiva di medio periodo comporterà un aumento di valore delle imprese stesse. L'Autorità è ben cosciente dei vincoli esterni che limitano

l'azione imprenditoriale dell'Enel, come ad esempio i ritardi autorizzativi. Considera impegno del governo, e anche proprio nei limiti dei poteri che ha, di rimuovere i vincoli che non abbiano una chiara giustificazione sociale, in modo da introdurre maggiore razionalità al sistema energetico."