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Comunicato stampa

Proposte dell'Autorità per la regolamentazione delle tariffe e della qualità del servizio elettrico

Roma, 12 marzo 1998

L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha illustrato

oggi, alla Commissione industria, commercio e turismo del Senato le proprie proposte

per la regolamentazione delle tariffe e della qualità del servizio elettrico.

E' il primo passo di una consultazione avviata dall'Autorità

per giungere, nella massima trasparenza, all'emanazione di nuovi provvedimenti

che avranno un'incidenza profonda sull'organizzazione del servizio elettrico,

promuovendo l'efficienza e tutelando i consumatori e gli utenti. Da oggi i due

documenti per la consultazione, "Linee guida per la regolamentazione delle

tariffe di vettoriamento e di fornitura dell'energia elettrica" e

"Linee guida per la regolamentazione della qualità del servizio di

fornitura di energia elettrica", sono resi pubblici e messi a disposizione

degli esercenti, associazioni dei consumatori, associazioni ambientaliste,

associazioni delle imprese per raccogliere pareri e suggerimenti.

Sono previste audizioni con i soggetti interessati tra il 20

al 30 aprile. Tenendo conto delle osservazioni ricevute, l'Autorità provvederà

con proprie decisioni ad emanare i provvedimenti intesi a riformare le tariffe

elettriche e a definire criteri di qualità che meglio tutelino gli utenti.

Le proposte presentate dall'Autorità in tema tariffe

elettriche riguardano il vettoriamento sulla rete e le forniture di elettricità

agli utenti finali. E' intenzione dell'Autorità ridefinire la tariffa generale

e sociale per l'utenza domestica e il regime dei contributi per gli

allacciamenti. L'aggiornamento periodico delle tariffe seguirà regole certe,

basate sul cosiddetto metodo del "price-cap". Le proposte

dell'Autorità per la qualità comportano l'introduzione di livelli generali e

specifici di qualità del servizio e il controllo delle prestazioni

effettivamente erogate all'utente nelle forniture di energia elettrica.

L'Autorità ha anche annunciato di voler intervenire sulla struttura e sulla

regolamentazione tariffaria complessiva del sistema nazionale di generazione e

di trasmissione, ma solo dopo l'atteso recepimento della direttiva europea sul

mercato unico dell'elettricità di cui si sta discutendo nel Parlamento.

Più precisamente per le tariffe di vettoriamento,

l'Autorità propone una struttura tariffaria che consenta e faciliti l'accesso e

l'uso della rete elettrica, in una prospettiva di graduale apertura del mercato.

La nuova struttura tariffaria dovrebbe riflettere i costi del servizio ed essere

composta da tre elementi: corrispettivi di potenza per la copertura dei costi

delle infrastrutture; corrispettivi d'uso per la copertura dei costi cosiddetti

servizi ancillari (dispacciamento, riserva, rifasamento), pedaggi in energia per

la copertura delle perdite di trasporto. Contrariamente a quanto accade oggi, le

nuove tariffe di vettoriamento dipenderanno non solo dalla distanza, ma anche

dalle condizioni di carico e dalle capacità di trasmissione della rete. I

corrispettivi che ancora oggi sono in vigore aumentano con la distanza tra punto

di generazione elettrica e utente e, qualora fossero mantenuti, ostacolerebbero

la formazione e il funzionamento del previsto mercato libero dell'elettricità.

Per le tariffe di fornitura dell'elettricità, l'Autorità

intende imporre agli esercenti l'obbligo di offrire almeno una opzione

tariffaria regolamentata (sotto il vincolo della tariffa unica nazionale),

consentendo tuttavia agli stessi esercenti anche la facoltà di offrire tariffe

diverse sia per prezzo (sono possibili sia combinazioni tra quota fissa e costo

del kWh, diverse articolazioni orarie e stagionali) sia per tipo di servizio

erogato. Vale a dire frequenze della lettura, tempi di intervento per guasti o

altro. La proposta introduce libertà di scelta per gli utenti, un po' come è

accaduto per il servizio telefonico e dovrebbe meglio consentire agli esercenti

comportamenti innovativi e imprenditoriali, con l'assicurazione che le tariffe

tengano conto dei valori economici reali delle prestazioni erogate. In sostanza,

il prezzo del servizio di distribuzione e vendita si avvicinerebbe così ai

costi effettivi, e permetterebbe di eliminare progressivamente i sussidi

trasversali tra le diverse tipologie di utenti.

L'Autorità propone anche per gli utenti domestici vi sia una

tariffa unica nazionale e che questa rifletta i costi del servizio. Gli

esercenti potranno tuttavia offrire altre tariffe con caratteristiche speciali,

che tengono conto di specifiche esigenze dei consumatori. E' comunque prevista e

mantenuta nella proposta dell'Autorità una tariffa sociale, più favorevole,

per livelli di consumo inferiori, riservata a tutti gli utenti economicamente

disagiati, identificati sulla base del reddito. Le proposte dell'Autorità hanno

nel loro insieme l'obiettivo di superare molte distorsioni presenti nel sistema

tariffario attuale, eliminando nel tempo i sussidi incrociati e impliciti, che

tendono a penalizzare l'utenza realmente disagiata e non forniscono stimoli al

risparmio energetico per i livelli di consumo medio-bassi. Essenziale, ai fini

del riallineamento delle tariffe ai costi del servizio, sarà la

liberalizzazione del settore e l'introduzione della concorrenza tra diversi

operatori. L'autorità ritiene infatti che proprio la progressiva

liberalizzazione e l'introduzione di una maggiore concorrenza nel mercato

elettrico abbiano come risultato una sensibile riduzione dei costi, come è

d'altro lato accaduto per altri servizi pubblici e in altri paesi.

Per quanto riguarda i contributi di allacciamento alla rete,

l'Autorità propone che i prezzi, che gli utenti devono pagare per

l'allacciamento, riflettano i costi effettivi delle opere necessarie, che siano,

ove possibile, forfettizzati. I prezzi dovranno corrispondere al costo medio per

tipologie omogenee di intervento e dovrebbe essere offerta la possibilità di

rateizzazioni.

Una componente fondamentale della riforma tariffaria è la

questione dell'aggiornamento delle componenti tariffarie non legate ai costi dei

combustibili e della loro stabilità. L'autorità propone, attraverso il metodo

del "price-cap", aggiornamenti annuali delle tariffe che dipenderanno

dal tasso di inflazione, dai recuperi attesi di efficienza e dai recuperi

effettivi di qualità. L'autorità vuole in sostanza introdurre forti stimoli

alla produttività delle imprese elettriche e alla riduzione progressiva dei

costi del servizio

Le grandi differenze geografiche che esistono nel paese

comportano nei costi di erogazione del servizio elettrico. L'Autorità propone

quindi un meccanismo di compensazione delle differenze nei costi di fornitura

che non siano imputabili a inefficienze degli esercenti, attraverso un sistema

di perequazione a salvaguardia della tariffa unica nazionale. Oggi vi è una

perequazione implicita dei costi tra le diverse zone servite dall'Enel, ma non

c'è alcun meccanismo di compensazione tra esercenti diversi. L'Autorità vuole

con la sua proposta impedire rendite di posizione e facilitare in prospettiva

l'ingresso di nuovi operatori.

Alcuni grandi consumatori, soprattutto industriali, godono di

agevolazioni tariffarie che l'Autorità intende riesaminare, senza tuttavia

penalizzare la competitività delle imprese. E' allo studio l'erogazione alle

imprese di contributi sostitutivi la cui entità si dovrebbe ridurre nel tempo,

tenendo però conto che la formazione di un mercato libero dell'elettricità

permetterà a questi utenti di servirsi a prezzi più convenienti nel mercato

europeo. Il mantenimento delle attuali agevolazioni sembra controproducente,

poiché da un lato non stimola l'efficienza nell'utilizzo dell'energia elettrica

e dall'altro lato introduce vincoli ed ostacoli allo sviluppo della concorrenza.

La qualità del servizio è al centro delle proposte

dell'Autorità. L'Autorità propone la definizione di livelli specifici di

qualità comune a tutto il territorio nazionale, e l'introduzione di indennizzi

automatici per gli utenti in caso di mancato rispetto dei livelli stabiliti. I

livelli specifici di qualità dovrebbero essere progressivamente più

stringenti, anche in relazione alla dinamica delle tariffe. L'intenzione è

quella di superare l'attuale situazione in cui sono gli stessi esercenti a

determinare autonomamente i propri "standard" e caratteristiche del

servizio erogato.

Altro problema è la continuità nella fornitura dell'energia

elettrica. L'Autorità propone un sistema di indicatori di qualità e di

continuità del servizio omogeneo per tutti gli esercenti, che prevede la

pubblicazione di rapporti comparativi e l'introduzione in tariffa di meccanismi

che incentivino offerte di servizi con migliori prestazioni. Si vogliono inoltre

ridurre le marcate differenze territoriali oggi esistenti tra città e campagna,

e tra Nord e Centro-Sud del paese. L'Autorità non esclude la possibilità di

introdurre rimborsi generali per gli utenti, con sconti tariffari, in caso di

fornitura di qualità inferiore ai livelli definiti.

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