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Comunicato stampa

Comunicato

Milano, 9 novembre 1998

Il Presidente dell'Enel Chicco Testa ha questa mattina dichiarato, riferendosi alle proposte dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, che l'eventuale suddivisione della rete di distribuzione dell'elettricità non permetterebbe di preservare la tariffa unica nazionale voluta dal Parlamento. Ciò non corrisponde a verità.

In occasione della prossima riforma tariffaria verrà introdotto un meccanismo di perequazione territoriale dei costi di distribuzione dell'energia elettrica. Attraverso un sistema di conguagli i costi verranno resi omogenei a livello nazionale. La tariffa unica sarà così resa compatibile con la varietà dei costi di distribuzione che deriva dalle diversità geografiche. Tutto ciò è ben

noto al Presidente dell'Enel, anche perché l'Autorità lo ha più volte illustrato nei propri documenti pubblici e discusso con i vertici dell'Enel nel corso di apposite audizioni.

La perequazione tariffaria verrà introdotta comunque, anche per sostituire l'insoddisfacente perequazione che è già oggi in vigore nei confronti di 18 piccole imprese elettriche locali che non furono nazionalizzate, e per porre le imprese elettriche degli enti locali in condizioni di parità competitiva.

Il Presidente dell'Enel ha inoltre dichiarato che se si seguisse la proposta dell'Autorità di istituire società regionali di distribuzione "si porrebbero gravi problemi di redditività per quelle imprese che operano al Sud e questo non potrebbe che ripercuotersi anche sul livello degli investimenti. L'Enel attualmente investe il 40% al Sud e ne ricava invece un fatturato vicino al 26%,

senza un'unitarietà della rete di distribuzione questo non sarebbe più possibile".

Questa dichiarazione, di cui non si comprende il fondamento tecnico economico, sembra minacciare una rinuncia agli investimenti nel Mezzogiorno qualora il Governo nella ormai prossima riorganizzazione del sistema elettrico nazionale in attuazione delle direttive europee adottasse soluzioni diverse da quelle suggerite dall'Enel.

L'Autorità, dopo aver doverosamente formulato le sue osservazioni e proposte sul riassetto del settore elettrico, mantiene il più assoluto riserbo, nel rispetto del Governo e del Parlamento cui spettano le decisioni per il recepimento della direttiva europea. Essa si attende che altrettanto facciano, e a maggior ragione, le imprese soggette a tali decisioni.