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Scheda tecnica

Rapporto 337/2014/I/efr

Stato e prospettive del meccanismo dei titoli di efficienza energetica

10 luglio 2014

L'Autorità ha approvato e pubblicato il Rapporto sullo "Stato e prospettive del meccanismo dei titoli di efficienza energetica" (337/2014/I/efr).
Il Rapporto presenta analisi e commenti in merito all'evoluzione del meccanismo dei titoli di efficienza energetica, espone considerazioni relative al mercato e alle strategie degli operatori, nonché indicazioni sull'impatto del meccanismo stesso. Tali analisi potranno rappresentare la base per le future scelte regolatorie da parte dell'Autorità, quali la definizione del contributo tariffario da riconoscere ai soggetti obbligati (distributori di energia elettrica e gas).

Il Rapporto si apre con una sintetica descrizione degli elementi essenziali del meccanismo dei titoli di efficienza energetica, incluse le modifiche del quadro normativo di riferimento avvenute con il decreto interministeriale 28 dicembre 2012. A seguire nel paragrafo 2, vengono affrontati i risultati conseguiti e le prospettive future del meccanismo. Complessivamente, nel periodo compreso tra gennaio 2005 e maggio 2014, i titoli emessi, prima dall'Autorità e successivamente dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) a cui è stata trasferita la gestione operativa del meccanismo, sono stati pari a circa 27,3 milioni di TEE (Titoli di efficienza energetica). Dal documento emerge che, negli anni considerati, sia l'andamento delle richieste presentate per il riconoscimento dei risparmi energetici che la tipologia degli interventi effettuati sono profondamente cambiati. In particolare:

  • per quanto riguarda le tipologie di richieste, le modifiche normative hanno portato ad assistere nel corso del 2013, ad un picco di presentazioni di Richieste di verifica e certificazione dei risparmi (RVC) di tipo standardizzato, che hanno raggiunto l'80% del totale delle richieste[1], il che appare legato a circostanze contingenti;
  • il peso del settore industriale, pressoché trascurabile nei primi anni del meccanismo, ha raggiunto, a partire dal 2011 e secondo dati forniti dal GSE, un'incidenza percentuale attorno al 90%, a fronte di un altrettanto progressivo calo dell'incidenza dei risparmi ottenuti con interventi sull'illuminazione pubblica o privata, per effetto del progressivo adeguamento dell'addizionalità dei risparmi legati a interventi quali la sostituzione delle lampade a incandescenza in diverse applicazioni;
  • gli interventi presso il settore industriale hanno utilizzato in modo crescente quelli a consuntivo che, a partire dal 2005, sono aumentati ogni anno in modo rilevante rispetto all'anno precedente, con una punta superiore al 200% nel 2012;
  • per quanto riguarda la tipologia di interventi, a partire dal 2009 il peso degli interventi di riduzione dei consumi termici è diventato sempre più rilevante nel settore industriale, sino ad essere predominante.

Il successivo paragrafo 3 analizza i risultati dell'anno d'obbligo 2013, il contributo tariffario a copertura dei costi da poco definito dall'Autorità e l'andamento dei prezzi dei titoli.
In particolare, il contributo copre i costi sostenuti dai distributori che hanno adempiuto al proprio obbligo, secondo criteri di calcolo che sono stati innovati dall'Autorità con la delibera 13/2014/R/efr. A differenza della precedente metodologia utilizzata fino all'anno d'obbligo 2012, la nuova formula, applicata a partire dall'anno d'obbligo 2013, consente di tenere conto dei prezzi medi che si formano sul mercato dei titoli di efficienza energetica evitando un riconoscimento a piè di lista degli oneri sostenuti.
L'andamento dei prezzi dei titoli scambiati in borsa e delle relative quantità, che si registrano nei dodici mesi precedenti al mese di maggio di ciascun anno, ha dunque una diretta conseguenza sul valore del contributo che viene determinato dall'Autorità. In relazione a tale andamento, il Rapporto evidenzia, in particolare, alcune considerazioni relative al picco nei prezzi di scambio dei titoli registrato tra febbraio e marzo 2014, e su possibili strategie adottate dai soggetti acquirenti.

Dopo un breve focus sulla cogenerazione ad alto rendimento e sulla corrispondente tipologia di titoli di efficienza energetica (denominata II-CAR), il Rapporto prosegue con il paragrafo 4 che indica l'impatto complessivo del meccanismo dei titoli in bolletta, tramite la componente UC7 applicata alle tariffe elettriche e le componenti RE e RET applicate alle tariffe del gas[2]: in particolare, vengono evidenziati gli oneri complessivamente a carico delle tariffe elettriche e del gas fino all'anno d'obbligo 2012 e le corrispondenti previsioni per gli anni d'obbligo a partire dal 2013 fino al 2016.

(*) Tale scheda ha carattere divulgativo e non provvedimentale.
 


[1] che comprendono anche le richieste a consuntivo e di tipo analitico

[2] In precedenza, la componente UC7 serviva a coprire i costi corrispondenti ai risparmi di energia elettrica e le componenti RE e RET a copertura di tutte le altre tipologie di interventi. Tuttavia, considerato che l'incidenza dei titoli attestanti risparmi di energia elettrica è progressivamente calata dall'80% del 2005 al 31% dello scorso anno e che quindi tale suddivisione dei costi rischiava di sovraccaricare eccessivamente la bolletta del gas, l'Autorità è intervenuta ad inizio 2014 prevedendo una ripartizione di gettito a seconda del settore del distributore obbligato (energia elettrica o gas), indipendentemente dalla tipologia dei titoli utilizzati.

 

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